domenica 7 ottobre 2012

Elezioni Politiche 2014... Gira che ti rigira!

Cari amici del Pensatoio di Wiliam, desideravo condividere con Voi lo sdegno che mi pervade in questi giorni, leggendo i giornali ed ascoltando i media.
Non si fa altro che parlare di una nuova classe dirigente, che possa governare il Paese proseguendo sulla china del risanamento e soprattutto con fare più "sobrio" nella gestione della cosa pubblica.
Giustappunto su questo aggettivo vorrei appuntare la mia attenzione. Se i nostri politici ne avessero un pò, farebbero a meno anche di apparire in televisione! A parte la querelle che sta riguardando il PD (che almeno fa finta di cambiare con il candidato Renzi), per il resto, gli altri partiti, ripresenteranno per la quarta o quinta volta i canuti colonnelli di sempre, che si presentano come il nuovo ed il rinnovamento. Ma vi rendete conto che, gira che ti rigira, sia se la legge elettorale verrà cambiata (la vedo dura!) sia che rimanga la stessa, rimetteremo in Parlamento per l'ennesima volta le stesse persone che non dovranno faticare molto a soffocare nella culla (politica) ogni under 50 - n.b. dico under 50 non proprio degli imberbi, ma già sarebbe qualcosa!  - che cercasse in maniera (non dico migliore) ma sicuramente diversa e rinnovata, di portare le proprie idee per una nuova visione politica del Paese.
Intorno agli ormai ultrabolliti leaders, di cui è inutile persino rieccheggiare i nomi, non pare ci sia spazio, neanche stavolta che questi gentiluomini hanno toccato il fondo, per giovani amministratori locali o volti nuovi dell'imprenditoria o delle professioni. Troppo presto, meglio risedere per la ventesima volta gli Onorevoli La Malfa e Pomicino... D'altra parte se nel collegio i bravi Partiti imporranno loro, gli elettori (o perlomeno coloro i quali hanno ancora voglia di andare a votare) non potranno far altro che abdicare.
Ebbene, anche se  ovviamente come tutti Voi avverto un conato di vomito quando sono costretto ad ascoltare le notizie che in questi giorni riempiono i media ( er Batman e dintorni) penso non possiate darmi torto quando provo un altrettanto soffocante senso di schifo nel sentire che i politici che hanno contribuito a creare le condizioni affinchè nascesse, si moltiplicasse e proliferasse indisturbata la premiata ditta Fiorito, Penati & Co., promettono di candidarsi, vincere le prossime elezioni e cambiare l'Italia. Se neanche stavolta riusciremo a mandare questa manica di parassiti geriatrici a casa e mandare in Parlamento non dico gente migliore ma almeno gente completamente nuova, ritengo che, nonostante io sia un inguaribile ottimista, forse dovremo rassegnarci al fatto che la nostra povera Italia non ha speranze.
Buona vita a tutti.

domenica 13 maggio 2012

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012 NEL COMUNE DI SCAFA


Cari amici del Pensatoio di Wiliam, è giunto il momento di fare una riflessione “a freddo” sul risultato delle ultime elezioni amministrative nel Comune di Scafa. Da amministratore che si colloca al centro del centro-destra e che vanta fra le sue esigue qualità sicuramente l’obiettività, non posso pretermettere  un’analisi numerica obiettiva. L’amministrazione uscente si è divisa sul candidato Sindaco da contrapporre alla lista “Il Bene di Scafa”, capeggiata dall’insigne Avvocato Maurizio Giancola. Quest’ultima, al contrario, si è presentata alle urne in guisa compatta e coerente. E’ certo però che, esaminando i risultati, si può senza tema di smentita asserire che, nonostante il valore indiscusso della lista riconducibile al centrodestra “classico” e nonostante che la lista di Dino Marangoni non si presentasse all’appuntamento elettorale con un consuntivo brillante, il divario dei consensi ottenuti da “Il Bene di Scafa” e la somma di quelli ricevuti dalle due liste di centrosinistra, avrebbe riconfermato queste ultime. Da ciò ne possiamo arguire, a parere di chi scrive, che comunque Scafa ha un elettorato che in questo momento, come nel recente passato, predilige liste e uomini che fanno riferimento all’area politica riconducibile al partito di Bersani & C..
Ciò detto il cambiamento ha avuto la meglio, considerando lo spessore indiscusso e l’onorabilità di un Sindaco uscente (persona rispettabile, cordiale ed onesta, con una lista composta da persone d’esperienza) ed uno spin-off dell’amministrazione uscente (giovane imprenditore di razza, caparbio, capace e concreto, con un consenso personale ritengo in assoluto maggioritario).
In fin della fiera, ad urne riposte, possiamo dare con serenità il benvenuto ad un gruppo di uomini che ha da sempre dimostrato amore ed attenzione per il territorio scafese, sempre attento alle sue vicende e propositivo dal punto di vista politico.
Appunto per questo ultimo aspetto, auspico che sia la maggioranza, sia gli uomini che oggi rappresentano la minoranza in Consiglio Comunale, non abbassino la guardia sul problema che oggi secondo il mio punto di vista rappresenta un nodo focale del territorio di Scafa e di tutta la media Val Pescara: il cementificio e l’utilizzo dei CDR per alimentare l’altoforno.
 E’ ormai giunta l’ora dello showdown sulle intenzioni della proprietà sul futuro della struttura, sui suoi livelli occupazionali con o senza l’utilizzo dei CDR. A parer mio (ma ribadisco il punto di vista è squisitamente personale) se costoro usano la leva dei livelli occupazionali per avvelenarci tutti (mi si perdoni la franchezza ma su questo argomento non posso e non voglio essere ipocrita) per mantenere ridottissime maestranze per qualche anno, allora sarebbe assai utile aprire, senza indugio, un tavolo tecnico  con gli Enti locali e regionali coinvolti,  le rappresentanze dei lavoratori interni e dell’indotto e finalmente cominciare ad esercitarsi su una riflessione (nel fecondo solco delle esperienze consimili nel nordest del Paese) su una sana riconversione della struttura che possa, in un immediato futuro, salvaguardare i livelli occupazionali o addirittura incrementarli e, nel contempo, evitare malattie endemiche, che oggi non appaiono sottovalutate, ma più semplicemente sottaciute.
Allora coraggio, tutti insieme, maggioranza e minoranze, riposti i bicchieri di cristallo con cui i vincitori hanno brindato alla vittoria, si cominci seriamente a pensare di fornire una chiara risposta ad una domanda di salute e benessere che sino ad oggi ha ricevuto soltanto assordanti silenzi.
Buona vita a tutti.

domenica 15 aprile 2012

Rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Scafa...una sola domanda ai candidati!




Il sei ed il sette maggio, Scafa rinnoverà il suo Sindaco ed i membri del Consiglio Comunale. Ieri, oggi e nei prossimi giorni assisteremo alla presentazione delle liste ed all'esposizione dei programmi. Ora, uno scafese di adozione come me, non ha la presunzione di entrare nel merito delle singole proposte, atteso che, ahimè, non vivo nel profondo il tessuto sociale di Scafa, essendo completamente assorbito dal mio adorato Comune natio del quale sono un presente amministratore e ciò non mi consente, appieno, di vivere le problematiche del territorio in cui risiedo. Per tal motivo, ma penso interpretando il sentimento di molti, vorrei porre una domanda ai candidati sindaco ed alle loro liste, con un quesito che va oltre i confini meramente territoriali di Scafa. Una domanda che non può e non deve essere liquidata in un'oretta di dibattito pubblico, in cui si fa presto a fare confusione, vista la delicatezza del quesito. Forse il web è una sede un pò più "tranquilla" per svolgere una pacata riflessione.
La domanda è trita e ritrita, spiace alimentare la litania ma tantè: vorrei conoscere, da tutti e tre i candidati, la posizione che intenderanno assumere nei confronti dei due "bubboni" che secondo me provocano più danni che benefici a questo bellissimo territorio, ossia il sansificio e l'Italcementi. Per il primo la conclusione è quasi scontata: un lavoratore stagionale, una puzza mefitica per cinque mesi all'anno, benefici ad appannaggio di una sola persona, una struttura che ammorba il paesaggio: cosa intendono fare i candidati- realmente - per porre fine a questa piaga che nulla porta al territorio se non - probabilmente - problemi alla salute, soprattutto dei più piccoli, in progresso di tempo?
La seconda domanda è: l'Italcementi sta bruciando materiali potenzialmente nocivi per la salute (ne riparliamo fra qundici o venti anni) ed ha ricevuto dalla Regione Abruzzo un primo via libera per CDR et similia (a quanto pare l'attuale amministrazione ne è venuta a conoscenza un tantino in ritardo, ma capita anche questo!), ma a beneficio di chi? Vorrei sapere quante persone occupa attualmente il Cementificio e se bruciare CDR porta benefici sul territorio o rappresenta soltanto una condizione imprescindibile per tenere in vita la struttura. Se così fosse, qualcuno potrebbe cominciare a fare due conti (mi piacerebbe provenissero da un candidato sindaco) sui costi-benefici di ciò che è ormai una metastasi della media Val Pescara, che non porta benefici a nessuno, se non alla proprietà Italcementi. Secondo voi i tempi sono maturi per farla finita con i ricatti di lor signori, visto che i rifiuti che verranno bruciati consentiranno un aumento degli introiti aziendali in assenza di ricadute positive sul territorio?
Questo vorrei sapere, senza polemica, consapevole che per esperienza, profilo e storia, la domanda è formultata a tre scafesi doc, politici di lungo corso e tutti e tre degni di occupare quella poltrona.
Buona vita a tutti.

mercoledì 18 gennaio 2012

Nuova strategia anticrisi: l'assalto ai beni di lusso


Cari amici del Pensatoio
come sempre Vi partecipo una mia breve riflessione su un tema parecchio blasonato dai mass media in questi ultimi giorni, che penso attiri l'attenzione di un po tutti. Sto parlando della "Super Tassa" sul lusso.
L'attuale Governo, unitamente all'attacco finale agli evasori fiscali (giustissimo ed ammirevole) con l'utilizzo imponente e massiccio della tecnologia e di competenti risorse umane, impegnate in una lotta senza quartiere ai "portoghesi dell'erario" - che a mio avviso porterà i suoi importanti risultati -, ha introdotto una iper tassazione sui beni definiti di lusso.
Quando parliamo - in questa accezione - di beni di lusso, non stiamo riferendoci ad una grande gamma di cose, atteso che disquisiamo di automobili di grossa cilindrata, di barche e velivoli (i c.d. beni mobili registrati).
Ora, forse andrò controcorrente e attirerò il disappunto di molti di voi, ma ritengo che questo atteggiamento rappresenti un marchiano errore del Governo Monti.
Una cosa è verificare se tutti i "furbetti del paesino" che hanno nelle loro disponibilità auto o barche di fascia alta, a seguito dell'incrocio dei dati fiscali, siano i veri proprietari di questi giochini e che, nel contempo, dichiarino redditi inadeguati al loro stile di vita (vedi Cortina); in tal caso il fisco, con gli strumenti a disposizione, attiverà tutta una serie di controlli ed alla fine, grazie agli indici probatori di un tenore di vita non corrispondente al dichiarato, provvederà alla ricostruzione induttiva del reddito e chiederà al contribuente infedele di versare la parte di imposte non dichiarata. Bene, questa a mio avviso è la strada maestra, continuiamo così!
Ma non dobbiamo dimenticare che in Italia non esistono solo gli evasori. C'è infatti anche una fascia di contribuenti (per lo più professionisti ed alti dirigenti del settore pubblico e privato) che le imposte le pagano tutte e, grazie ai frutti del loro lavoro (che magari si dispiega per quattordici ore al giorno, spesso compresi i week end) si concedono il classico "giocattolo", perchè magari è l'unica soddisfazione che possono concedersi, dopo anni di duro e onesto lavoro. A fortiori aggiungo che quando si compera una bella macchina o una barca o un aeroplanino (con regolare fattura di acquisto), già si pagano una serie di imposte ovviamente più alte di quelle che per esempio si pagano per una utlitiaria. Per fare un esempio si pagherà più IVA, il bollo è sicuramente maggiore, l'assicurazione sarà proporzionale alla potenza e non ci dimentichiamo i consumi: consumando di più si deve acquistare più carburante che, come sappiamo, essendo tassato per oltre il 50%, rappresenta il primo introito per l'Erario. Quindi chi ha questi oggetti del desiderio, già a monte paga di più rispetto ad altri.
La mia riflessione è stata stimolata da alcune chiacchierate con professionisti di mia conoscenza (persone serie ed oneste) che dichiarano tutti i loro floridi guadagni al fisco. Essi mi hanno confessato che già hanno dato mandato alle concessionarie o ai cantieri, di vendere la Porche o la barchetta e che per il momento, non ne riacquisteranno una. Un altro mi ha partecipato che voleva sostituire l'amata Maserati ma che ne farà a meno. Un amico che, giunto al fatidico giro di boa (quarant'anni), dopo una gioventù fatta di lavoro e sacrifici, con famiglia solida e figli sistemati, avrebbe voluto acquistare una bella "mercedessona" ma che per il momento questa rimarrà il sogno nel cassetto.
Tutte queste persone con le quali ho avuto modo di confrontarmi, non si priveranno del bene di lusso sol perchè dovrebbero pagare di più, ma per una sorta di protesta, perchè è sbagliato colpire chi già a contribuito adeguatamente (come giusto che sia) all'erario.
Allora la mia domanda è: uno dei settori trainanti per l'Italia, non è quello della manifattura degli zoccoli da spiaggia, ma quello dei beni di lusso. Ne abbiamo una folta rappresentanza fra le case automobilistiche e fra i cantieri navali. Queste categorie, anche grazie all'export - ma non solo - stanno comunque contribuendo a mantenere le sorti di una economia nazionale che annaspa. Se fra coloro i quali se lo possono ancora permettere (e si badi bene, costoro non sono sempre evasori o delinquenti, ma anche persone perbene che lavorano sodo e danno lustro al nostro Sistema-Paese), si diffonde il virus che potremmo chiamare del "ma chi me lo fa fare?", forse questa caccia al superbollo per la macchina della domenica potrebbe produrre più danni che altro!
Magari esercitando un buon esame di coscienza, chi come me rientra nella categoria reddituale dei comuni mortali, dovrebbe smetterla di additare chi gode di un certo tenore di vita come un delinquente, perchè questo non è sempre vero e genera una caccia alle streghe che sicuramente fa male al Paese e sicuramente non giova al fegato...
Ad majora.

Buona Vita a tutti.

mercoledì 9 novembre 2011

Matteo Renzi il Rottamatore o Angelino Alfano la Colomba... basta che siano giovani!





Cari Amici del Pensatoio di Wiliam, nello scusarmi per la mia lunga latitanza dal blog, vorrei oggi pizzicare delle corde che ritengo care a tutti. In questi giorni tumultuosi, si respira nell’aria un grande desiderio di cambiamento nella politica, nell’economia e nella società. Il nostro Paese e quindi la nostra cara Regione, la nostra Provincia, la nostra vita di tutti i giorni è pervasa da timori, preoccupazioni ed incertezza per il futuro. Ovviamente questo piccolo amministratore locale di provincia, questo ignorante pensatore del web, non gode di quella illuminazione sufficiente a gettare un fascio di luce su quale sarà il futuro e soprattutto fornire la risposta sul se e sul come riusciremo a mantenere i nostri standard di benessere, atteso che, assieme alle incerezze sulle manovre di governo di queste ore, incombe come uno spettro il timore di un tracollo economico italiano e con esso quello del nostro benessere sociale.

Ma una cosa penso di saperla. Che sia centro destra o centro sinistra questa classe dirigente di geronti e dinosauri è, ciascuna per parte sua, responsabile dello stato attuale delle cose. Certo la colpa non è di Berlusconi, dei suoi Ministri o della maggioranza che lo sostiene. Altrettanto vero è che la responsabilità di questa sciagurata situazione, non possa essere addebitabile a Bersani, al Partito Democratico o a Vendola, Di Pietro, Casini e compagnia cantante. Ma di un fatto si può essere certi: costoro, tutti assieme, sono stati i protagonisti degli ultimi vent’anni e più dello scenario politico della nostra Nazione e, ciascuno per sua parte, ha sulla coscienza un pezzettino di responsabilità di ciò che sta accadendo e ciò che accadrà. Mi fanno ridere le domande e le risposte fornite nei talk show di questi giorni in cui tutti, soprattutto i dinosauri ante prima Repubblica, si presentano come il nuovo, tutti pronti a propinare la ricetta benefica che dovrebbe salvare lo stivale malato, quando in passato ne sono stati tutti corresponsabili coscienti ed impenitenti.
Ben venga allora, qualunque sarà il nostro futuro, il Cambiamento (sì la “C” maiuscola non è messa lì a caso) può essere la nostra salvezza. Arriveranno elezioni in primavera e sarà di nuovo il trionfo del centro sinistra? Ok! Allora che sia Matteo Renzi ad essere messo alla prova con la Sua freschezza, la Sua franchezza e perché no: la Sua incoscienza, ma lasciando a casa tutti i geronti del PD, del SEL, dell’IdV etc., promuovendo una classe di giovani trentenni e quarantenni alla prima esperienza, magari in costante contatto con un collegio extraparlamentare di probiviri, composto dai giganti del passato (i vari D’Alema, Parisi, Marini, Di Pietro e via dicendo). Rovesciamo lo scenario: sarà di nuovo la volta del centro destra? magari, ed allora: forza Alfano, siamo tutti con te...! ma ti prego lasciamo a casa (vista Colosseo) i soliti noti, ed anche tu circondati di giovani capaci come Te e vediamo cosa sei capace di fare.
Come qualcuno dei miei più intimi sa, sono uno di quelli che non farà mai carriera politica perché nella provincia in cui abito, c’è l’usanza di candidare per tre, quattro, cinque volte di seguito la stessa persona, prescindendo dall’appartenenza o meno al partito, perché sennò come si fanno a raggiungere i contributi previdenziali minimi? Magari andando a lavorare dopo aver servito per un breve periodo l’amministrazione del territorio? Giammai! Gli altri devono andare a sgobbare tutti i giorni, costoro invece sono stati unti dal Signore a vita (magari non proprio Nostro Signore, ma un Senatore che li raccomanda o peggio li impone nel collegio) .
No! secondo me le cose non dovrebbero andare così. In Parlamento, nelle Regioni, nelle defunte Provincie o nei Comuni, quando chiunque abbia fornito il suo "prezioso" contributo personale per dieci anni, deve ritornare alla vita privata o assurgere ad un livello di governo superiore, se ne ha le capacità (personali ed elettorali) e non inquinare quello strapuntino a vita, imponendo ad altri, magari giovani con idee e capacità, di attendere pazientemente ed educatamente un turno che, grazie a questo sistema, non arriverà mai. Così come non arriverà mai uno straccio di cambiamento, ovvio!
Allora Forza Renzi, bravo,! Coraggio Angelino! Mi piace questa voglia di fare piazza pulita di quelli che ad ogni elezione sembrano nuovi, ma neanche se li lavi con Perlana nessuno ci crede più. Magari anche un Renzi in Abruzzo non sarebbe poi così male, riusciremmo forse a liberarci di personaggi che sanno di stantio ma hanno sempre in tasca il sacchetto di naftalina, pronta per ogni evenienza.
Buona vita a tutti.

lunedì 30 maggio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011: LA MORTE DEI SATRAPI









Cari amici del Pensatoio, colgo l’occasione dell’esito conclusivo delle elezioni amministrative per postare una breve riflessione che spero vogliate condividere e commentare.




La fine dello strapotere del centrodestra in una città simbolo come Milano, la larga vittoria dell’ex Pubblico Ministero De Magistris a Napoli, sono la dimostrazione che è imploso un sistema la cui deflagrazione propagherà i suoi effetti ben al di là dei municipi di appartenenza.




L’appeal del centrodestra sugli elettori pare esaurito anche in Abruzzo, dove sia nei grandi Comuni (ad esempio Lanciano e Francavilla al Mare) come nella maggioranza dei piccoli, le amministrazioni civiche si sono tinte di rosso.




Ma la riflessione che mi sta a cuore non è quella riguardante il dato meramente statistico, che è sin troppo chiaro, quanto l’analisi su chi sia il vero vincitore. Infatti nelle grandi città a vincere sono stati esponenti non designati dal centrosinistra classico con le primarie bensì candidati espressione di partiti appartenenti a quell’area ma conflittuali con questi (Pisapia e De Magistris in prima fila).




Allora, il vero vincitore non è il centrosinistra (anche se politicamente verrà ovviamente letto così) ma la protesta e la ribellione verso un sistema di apparato, autoreferenziale, fine a se stesso ed al suo potere che per un pezzo non ha ascoltato i cittadini e questi alla fine si sono stufati e li hanno puniti.





Il voto è confluito verso colui che rappresentava il nuovo, la rottura, un cambiamento (badiamo non il cambiamento), l’importante era disarcionare il satrapo che dopo aver ricevuto la sua satrapia alle precedenti elezioni, si era completamente dimenticato il suo ruolo fondamentale, quello di essere innanzi tutto l’orecchio attento delle esigenze dei cittadini. A nulla valga dire che non ci sono i soldi, le risorse finanziarie al lumicino, che le autonomie locali sono alla canna del gas: il cittadino queste cose già le sa! Però pretende (e ne ha ben donde) di essere interpellato, ascoltato, fatto partecipare ai processi amministrativi cittadini, anche se poi non tutto può essere realizzato o portato a termine.




Purtroppo questo è mancato a molte amministrazioni ed a molti sindaci, soprattutto del centrodestra,che hanno scambiato il mandato popolare con una investitura per diritto di sangue. Fortunatamente, come dico sempre… il bello delle elezioni e che prima o poi si rivota!




Non ci resta altro che attendere e capire se, una volta morti i satrapi, i loro successori avranno in dote una memoria più longeva … ad majora




Buona vita a tutti.

domenica 20 marzo 2011

PEDAGGIO ASSE ATTREZZATO: SCUSATEMI MA CONTINUO A NON CAPIRE!


Cari Amici del Pensatoio di Wiliam, io forse sarò un po’ duro di comprendonio o semplicemente beato nella mia infinita ignoranza ma, in ordine alla vicenda del pedaggio dell’asse asse attrezzato Chieti-Pescara, continuo a non capire.

Il decreto con il quale è stato imposto questo insulso balzello che disastrerà le tasche dei cittadini della Val Pescara è un atto del Governo che, con una decisione unilaterale ha imposto un cofinanziamento della manutenzione stradale in favore dell’Ente gestore, cioè l’ANAS.

Bene sin qui le assurdità sono abbastanza chiare. Quello che non mi è chiaro riguarda le decine di riunioni che si sono susseguite e si stanno susseguendo in questi giorni tra i Presidenti delle Province di Chieti e Pescara, i Sindaci delle città collegate dallo storico asse stradale ed i vertici dell’ANAS locali e centrali, nonché le sterili riunioni delle segreterie dei partiti provinciali di centro-destra e centro-sinistra.

E’ ovvio che nessuno desideri l’introduzione di questo odioso balzello che costerà (previsioni alla mano) circa novecento euro all’anno per ogni automobilista. E’ altrettanto ovvio che in ogni assemblea civica, comunale, provinciale, regionale o più semplicemente segreteria di partito, fuoriesca l’unanime volontà politica di opporsi alla gabella.

Quello che non capisco però è: tutte queste riunioni a cosa servono? Ma queste assemblee deliberative riunite attorno ad un tavolo, in merito a questo ordine del giorno, cosa possono decidere concretamente? A ben riflettere la mesta risposta a questi due semplici quesiti è tanto semplice quanto inesorabile: nulla!

La riflessione immediata ed altrettanto inesorabile è invece un'altra. Il Governo ha necessità di soldi, un disperato bisogno e, visto che c’è un’economia stagnante che fa il paio con un’evasione fiscale elevatissima, l’unico modo di fare entrare soldi nelle patrie tesorerie è quello di attingere dalle tasche del singolo cittadino. Da qui, una delle poche entrate certe è la gabella stradale, alla quale – galeotti i sistemi di foto rilevamento – nessuno potrà sottrarsi. Del pari, altrettanto ovvio è che, fra le varie opzioni escogitate per far entrar soldi all’erario, talune sono percorribili, altre meno, anche in virtù delle resistenze più o meno forti opposte dai parlamentari (che dovrebbero essere espressione del territorio) che sarebbero politicamente e moralmente investiti dell’obbligo di opporsi all’introduzione in decreto di sciagurate norme che penalizzano i territori che li hanno eletti (o meglio che hanno votato il partito politico che li ha messi nelle liste bloccate).

Ed eccoci giunti al punto. Gli unici che possono (rectius devono) opporsi al decreto che introduce il pedaggio, sono i parlamentari abruzzesi: solo loro hanno il potere di fare pressione sul Governo, soprattutto in un periodo in cui questo, nessuno me ne voglia, non gode propriamente di ciò che si definisce un buono stato di salute. Anzi diciamo che è attaccato all’ossigeno e che la bombola è quasi finita. Sono i nostri Deputati e Senatori della Repubblica a dover esercitare pressioni presso i Ministri competenti, anche agitando lo spauracchio della sfiducia al Governo se si prevede di introdurre norme che massacrano i loro territori. Così avrebbero anche la possibilità di rendersi utili all’Abruzzo, visto che per il momento, aiutatemi se pecco di amnesia, non hanno fornite grosse manifestazioni in tal senso.

Bene l’assemblea della segreteria del PD che si oppone al Decreto, bene il Presidente Testa che si reca dal Presidente dell’ANAS Pietro Ciucci, bene tutto, ma tutto inutile. Ci deve pensare chi sostiene in Parlamento il Governo, chi può e deve esercitare pressioni in difesa del territorio (vedi i Leghisti: che forza!).

Invece gli unici che non hanno intrapreso iniziative forti e men che meno utili sono proprio loro. E pensare che se lo facessero potrebbero diventare degli eroi in patria. Ma che dico… diverrebbero martiri! È vero proprio dei poveri martiri kamikaze. Chiedo venia, ho parlato senza riflettere. La maggior parte di loro (non tutti, sia ben chiaro) è lì perché è stata nominata ma in realtà, in un sistema elettorale normale regolato da una legge elettorale normale, non sarebbe eletto neanche nella propria assemblea condominiale. Quindi se prova a ribellarsi al sistema rischierebbe di non essere rimesso in lista la prossima volta e, quindi, di andare a casa. Allora i nostri rappresentati a Roma hanno compiuto una scelta dolorosa ma efficace: stiamo zitti tanto quando ritorniamo in Abruzzo , il pedaggio dell’asse attrezzato percorso a bordo delle nostre auto blu sarà a carico della Camera dei Deputati… gira che ti rigira, pagano sempre i poveracci cioè noi!

Buona vita a tutti!

mercoledì 2 febbraio 2011

Allargare il Governo... prima pensiamo agli Italiani


Cari amici del Pensatoio, con disagio apprendo le ultime dichiarazioni del Premier, in cui egli ritiene sia necessario potenziare la compagine di Governo. Questa dichiarazione la si può leggere come un ambigramma: leggendola al contrario significa che bisogna concedere altre poltrone a chi sosterrà l'attuale maggioranza.
Premesso che ero io il primo a dire che tutti dobbiamo essere indulgenti con questo Governo che ha tenuto i conti sotto controllo e che per primo - essendo un lavoratore dello Stato - mi rendo conto di essere un piccolo privilegiato e che quindi devo tacere se mi bloccano lo stipendio per tre anni con tutto ciò che ne consegue.
Ero il primo a dire che la sanità in Abruzzo, dopo anni di Bengodi per tutte le amministrazioni regionali che si sono susseguite, ha bisogno di essere ottimizzata (non falcidiata) e che quindi bisogna essere indulgenti su alcuni tagli che si rendono necessari per raggiungere lo scopo.
Ero il primo a dire che alcuni piccoli privilegi come le pensioni baby dovevano essere riviste perchè il sistema pensionistico italiano era sull'orlo del precipizio.
PERO' cari Amici, del pari voglio gridare che non mi sta bene che la promessa di dimezzare i costi della politica romana non sono stati rispettati e non lo saranno, che coloro i quali ricoprono questi ruoli si sono abbassati gli emolumenti solo del 5% e che nulla è stato toccato per quel che riguarda la logistica che ruota intorno al sistema politco centrale (il vero costo della politica).
ORA non mi sta bene che per accontentare qualcuno che entra nella maggioranza, bisogna addirittura allargare il numero dei ministri: questo, converrete con me, è veramente troppo!!!
ALLORA, siccome è pacifico che almeno il 95% degli Italiani stanno stringendo la cinta (per qulli che ce l'hanno ancora),che i servizi stanno venendo tagliati o rimessi sul groppone degli Enti Locali che fra non molto saranno costretti a recarsi ai Monti di Pietà, che ogni giorno leggiamo di crescente disoccupazione con tutto lo strascico di disperazione e malessere che questa comporta,

FORSE SAREBBE' ALTRETTANTO GIUSTO CHE LA POLITICA, A TUTTI I LIVELLI, FORNISCA UN'IMMAGINE DI RINNOVATA SOBRIETA' E SOLIDARIETA' VERSO IL POPOLO CHE RAPPRESENTA, IN PRIMIS VOTANDO UNA LEGGE COSTITUZIONALE CHE DIMEZZI IL NUMERO DEI PARLAMENTARI, PREVEDENDO PER QUELLI CHE RESTANO IL DIMEZZAMENTO DEGLI EMOLUMENTI, COSI' COME LA RIDUZIONE DEL 50% DELLE AUTO BLU, DEL NUMERO DEI PORTABORSE, DELLE CONSULENZE E DELLE COLLABORAZIONI. INOLTRE DATO CHE LA PREVIDENZA RIGUARDA TUTTI, ELIMINARE OGNI PRIVILEGIO PENSIONISTICO OGGI RICONOSCIUTO AI PARLAMENTARI, ATTESO CHE I PARLAMENTI GODRANNO COMUNQUE DI UNA PENSIONE MAGGIORE, VISTO CHE I VERSAMENTI EFFETTUATI DURANTE IL MANDATO - INDICIZZATI AGLI EMOLUMENTI PERCEPITI - ALZERANNO SICURAMENTE LA QUOTA CONTRIBUTIVA DELLA PENSIONE.

Così facendo, non si risolveranno i problemi che avviluppano la nostra cara Italia, ma sicuramente per i cittadini che al mattino si destano per andare a lavorare, sarà meno dura digerire il pedaggio dell'asse attrezzato, i dieci mesi di attesa necessari per un esame oncologico, il blocco degli stipendi, gli otto anni di media necessari per ottenere giustizia nei processi civili, il costo della benzina in Abruzzo che, grazie agli aumenti resisi necessari per ripianare il bilancio sanitario, costa più che in tutta Europa (Grecia compresa), etc. etc. etc.
Buona vita a tutti.

venerdì 21 gennaio 2011

Povera Regione nostra!


Inizia il 2011 e dopo aver fatto il botto con lo spumante, siamo ripiombati nei problemi che speravamano ci lasciassero insieme con l’anno che se ne appena andato. Purtroppo però non è così, anzi sembra che quello al quale andiamo incontro sia ancor più nero di quello andato.

Neanche il tempo di svuotare la calza della Befana e, come quando ci si risveglia da un sonno rigenerante, i cattivi pensieri tornano ad avvilupparci come una cappa di fumo densa e maleodorante.

L’aumento della benzina (2,5 cent per litro) per actum principis della Regione, altro piccolo balzello da sommare ai vari tagli e taglietti, tutti tesi a rimettere in piedi il servizio sanitario regionale, che da sempre malconcio, ora presenta il suo conto tutto in una volta.

Ma siccome andare a lavorare in macchina, soprattutto per noi residenti in Val Pescara è e deve considerarsi un lusso, ecco allora che ritorna prepotentemente alla ribalta il pedaggio sull’asse attrezzato, altra vergogna che viene osteggiata e combattuta da tutti i nostri rappresentati politici (insieme ai cittadini) ma di cui si percepisce la netta sensazione di ineluttabilità.

Gli aquilani non stanno messi molto meglio, atteso che per strappare un’ulteriore proroga per il pagamento delle imposte e tasse, hanno dovuto quasi improvvisare un golpe al palazzo sede del Consiglio Regionale del capoluogo di Regione, altrimenti sarebbe caduta sulle loro teste una ulteriore bastonata dagli effetti incalcolabili.

Se poi, andando più nel concreto, la disoccupazione – in particolar modo quella giovanile – è in crescita verticale, che le tariffe sui servizi – in primis quello dei trasporti – hanno subito aumenti quasi a due cifre e che nel contempo qualitativamente tendono ad offrire standard non propriamente d’eccellenza, non vi è all’orizzonte un’opera infrastrutturale seria che sia stata riservata all’Abruzzo, allora possiamo avere un quadro – a tinte fosche – di come siamo ridotti.

Ma allora, cari amici, mi direte, sei il solito pessimista catastrofista che come tanti se la prende con gli esponenti della politica regionale e provinciale che scaldano solo la sedia, che pensano solo agli affari loro mentre la nostra “Regione Giardino” si sa trasformando in una latrina.

No Amici, se state interpretando così il mio pensiero, mio malgrado vi devo dire che vi state sbagliando.

Questa volta mi sento di dire che la politica degli Enti locali e della Regione Abruzzo, anche se migliorabile e perfettibile non c’entra. La quasi totalità della responsabilità , a mio avviso sono in chi dovrebbe difendere i nostri interessi nei piani alti della politica romana.

Se escludiamo l’unico uomo che per storia, tradizione e capacità è in grado di tutelare veramente l’Abruzzo a Roma, che non è altri che il mio mito personale, il dott. Gianni Letta, gli altri Onorevoli e Senatori sono come le temperature delle previsioni del tempo: non pervenuti.

Premesso che da buon Doroteo sono consapevole che uomini dello spessore del tanto vituperato Remo Gaspari da Gissi non ne fanno più, sono altrettanto consapevole che i rappresentanti che abbiamo oggi sono ben al di sotto di molti colleghi, soprattutto dei leghisti nelle regioni del Nord, che difendono i loro territori col coltello fra i denti, minacciando di mettere in crisi il Governo se dovessero passare atti normativi invisi ai loro territori. Un esempio per tutti, se ben ricordate, la famosa storia della moratoria ottenuta dai leghisti per il pagamento delle quote latte. Ora prescindiamo dalla legittimità o meno di questo provvedimento che in se non rappresenta il massimo dell’etica politica, ma è un fulgido esempio della difesa delle istanze del territorio e di chi vi lavora con sacrificio ed orgoglio. Sono sicuro che se lo stesso problema si fosse verificato in Abruzzo, non solo avremmo dovuto pagare subito, ma anticipando anche gli interessi.

Purtroppo sia questa legge elettorale, sia il particolare momento storico, tranne rarissime eccezioni, non sono il terreno di cultura più favorevoli per far venire fuori degli statisti abruzzesi di alto profilo, in grado di coniugare conoscenza profonda del territorio con vere capacità politiche, capaci di strappare a Roma una vero programma di infrastrutture o un piano di rientro veramente sostenibile per la sanità.

Nonostante tutto non me la prendo con i nostri parlamentari, atteso che molti di loro non hanno la benché minima conoscenza del territorio e con un sistema elettorale normale, non avrebbero i numeri neanche per essere eletti come consigliere comunali neanche nelle municipalità dove risiedono… quindi che cosa gli vogliamo far difendere! La colpa non è loro ma di questo sistema lontano dalle istanze e necessità della terra che dovrebbero rappresentare.

E allora, rispolverando l’adagio popolare che era meglio quando si stava peggio, giungiamo le mani e preghiamo che nel prossimo futuro, la terra d’Abruzzo partorisca un nuovo Zio Remo, per finire di recitare la parte delle comparse occasionali del palazzo e riprenderci il ruolo che ci spetta: quello di Attori nello scenario politico del medio adriatico e porta d’oriente della Capitale… ops scusate, non me n’ero accorto, stavo pensando alta voce!!!

Buona Vita

domenica 19 dicembre 2010

Lo Statista Fini vuole sfasciare anche la Giunta Regionale Abruzzese


Dopo la batosta incassata il 14 dicembre sia alla Camera sia al Senato, Gianfranco Fini non pago della ignominiosa figuraccia, ora lancia un appello ai suoi pasdaran sul territorio per cercar di far saltare anche i Consigli Regionali.

Ora, cari amici del Pensatoio di Wiliam, dopo aver ottenuto la consapevolezza che costui ha messo in piedi tutta questa farsa a cagione dei suoi livori personali con il Premier Berlusconi, io mi chiedo: quale consiliere regionale, benchè finiano di ferro, possa spingersi a mettere in difficoltà la giunta aquilana che già sta vivendo un momento drammatico di suo, stretto fra il debito della sanità, il terremoto ed una economia stagnante?

Si sa bene che coloro i quali sono passati con Fli, lo hanno fatto con la certezza (che poi si è scontrata contro il "Buldozer Berlusconi" che li ha fatti ridestare violentemente facendoli ritornare alla loro inutile consapevolezza) che nel volgere di qualche mese si sarebbe tornati a votare. Del che con il loro pactum sceleris che accoltellava il Cesare Silvio nella fredda giornata dicembrina dei "lunghi coltelli", si sarebbero bllindati un posto nella lista bloccata di questo nuovo partito fascisto-comunista, garantendosi così l'agoniato salto nel palazzo romano.

E' appena il caso di ribadire che probabilmente saranno le ultime elezioni politiche con questo sistama elettorale scandaloso, fatto di nominati e non di eletti. Con tale sistema, anche chi non ha neanche i voti per essere eletto nell'assemblea condominiale, ha la possibilità di garantirsi un seggio in Parlamento, continuando a ringraziare lo statista Fini che pur di avere disperati accoliti, ben sarà disposto a garantir loro una collocazione alta nella lista elettorale del rispettivo collegio, appena sotto il nome del salvatore "Gianfranco Fini".

Ora, tutto ciò è uno scandalo ma ormai non ci scandalizziamo più di nulla da queste parti.

Dopo aver incassato la figuraccia però, il cercare di far cadere, con lo stesso sistema, anche le giunte regionali mi sembra addirittura grottesco.

Voglio sperare che nell'emiciclo abruzzere, i vari Nasuti e Menna non seguano questa rincorsa al massacro, perchè vorrebbe dire che non hanno a cuore le sorti della nostra martoriata Regione ma solo il loro posticino al caldo - da alzatore di mani - a Montecitorio o a Palazzo Madama.

Non so se siete daccordo con me amici del Pensatoio di Wiliam, ma se ciò dovesse accadere io propongo che alla prossime elezioni politiche dovremo intraprendere inizitive civiche molto forti, perchè non è possibile che chi non ha a cuore la propria Regione (per la quale è stato eletto ed ha cercato ed ottenuto la nostra fiducia), vada a rappresentare l'Abruzzo in Parlamento, pagando un prezzo elevatissimo: gettare il governo locale nel caos e nell'instabilità, in un momento in cui l'Abruzzo attraversa una delle fasi economiche più buie della sua storia.


Buona vita a tutti.