
Caso Teodoro al Comune di Pescara: e se prestassimo maggiore attenzione nel comporre le liste?
Le vicenda delle dimissioni dell’Assessore Gianni Teodoro dalla giunta comunale guidata dal bravo Sindaco Luigi Arbore Mascia, oltre che a stimolarci un senso di ripulsa, dovrebbero a mio avviso indurci ad una profonda riflessione.
Nei tempi difficili in cui viviamo, il ruolo delle amministrazioni locali, quale stimolo insostituibile alla ripresa economica, è quanto mai centrale.
Il sol pensare che un manipolo di uomini, eletto in una lista civica all’interno di uno schieramento politico che oggi è maggioranza in Municipio, sta artatamente provocando continue fibrillazioni in consiglio comunale ed addirittura che un’assessore ha rimesso le sue deleghe a motivo del fatto che il Sindaco (che ricordiamo è l’unico responsabile delle nomine dirigenziali) non ha supinamente obbedito al dictat sul nome di un dirigente da nominare, ci deve fare interrogare profondamente.
Ma viepiù. Lo stesso assessore dimissionario dal Comune, presenta circa duecento emendamenti alla seduta per l’approvazione del bilancio di previsione della Provincia di Pescara, salvo poi ritirarli dopo aver ottenuto maggiori risorse nei settori dell’ambiente, della cultura e dell’urbanistica. Nulla quaestio sui modi, d’altra parte la minoranza utilizza tutti gli strumenti a disposizione per far accogliere le proprie istanze! Ma no, sogno o son desto, il consigliere provinciale di cui parliamo fa parte della maggioranza, non sta all’opposizione!!! Allora scusate ma forse o sono io a non aver capito nulla o veramente c’è qualcosa che non va.
Dunque mi chiedo, non da amministratore locale, ma da cittadino: la colpa di tutto questo di chi è? Del consigliere che osteggia la sua stessa maggioranza in ogni consesso dove gli hanno dato la possibilità di essere assiso oppure, più a monte, di chi lo ha messo in lista alle elezioni, consapevole del fatto che per lui non fa alcuna differenza essere eletto nelle fila del centrodestra o del centrosinistra, l’importante è esserci e dettare ad ogni costo i propri personali diktat .
Bene ha fatto l’amico Arbore Mascia a tenere duro ed a sbattere la porta e se sarà necessario bene farà anche il Presidente Testa ad emularlo!
Certo è che questi atteggiamenti nuocciono gravemente all’amministrazione della cosa pubblica ed alla politica. Bisogna cominciare un’opera di riflessione più a monte, al momento della composizione delle liste elettorali. Non bisogna guardare esclusivamente al portafoglio voti che il candidato porterà in dote alla sua compagine elettorale, ma soprattutto al suo curriculum politico, per evitare di vincere ma immediatamente dopo il botto dello champagne cominciare ad offrire ai cittadini uno spettacolo inverecondo di cui, concedetemelo, di questi tempi, farebbero volentieri a meno.
Buona vita a tutti.
4 commenti:
Ben detto Wiliam. Ce ne vorrebbero mille come te senza tanti peli sulla lingua. Putroppo quello che tu dici è quello che la maggioranza di noi pensa ma che nessuno ha il coraggio mai di dire. E allora forza, un appello a tutti i lettori di questo splendido Blog, non abbiate paura commentatelo e fate sentire la vostra voce senza alcuna remora... la vogliamo cambiare questa politica o no???
Sono perfettamente d'accordo. tutti i voltagabbana devono andare a case o meglio ancora non essere proprio candidati
Allora, la questione Teodoro, ancora loro.. Mi sono iscritto a forza italia nel 2000 e in quel periodo Maurizio, Gianni, e Piernicola Teodoro occupavano posizioni importanti nel partito. La prima riunione di FI a Scafa la organizzai proprio io insieme a Maurizio il quale si mobilitò poco dopo per il tesseramento cercando di conquistare il controllo del coordinamento provinciale; ma le cose non andarono bene perchè ai Teodoro si opponeva allora tutto il resto del partito e quindi la maggioranza quindi fu eletto coordinatore provinciale un altro uomo al posto di Marcheggiani (il candidato dei Teodoro); si penserà: questa è la democrazia, c'è stato un duello e alla fine anche chi ha perso ne prende atto e resta nel partito combattendo comunque le proprie battaglie. Ma non è andata così. Poco dopo Gianni (che era assessore al comune di pescara) cominciò a fare ostruzionismo nei confronti del sindaco Pace che alla fine dovette cacciarlo; e poi Maurizio in consiglio regionale cominciò a fare il suo ostruzionismo al centrodestra, e Piernicola in provincia fece la stessa cosa. Nel frattempo arrivò il 2002 e cominciarono le sconfitte elettoralei di Berlusconi in tutte le elezioni amministrative in italia, il vento stava cambiando e, magicamente, nel 2003 alle elezioni comunali i Teddyboys passarono con D'alfonso per mantenere le poltrone e nel 2005 Maurizio fu eletto con la Margherita all'interno della quale creò la sua corrente minoritaria. Il film è lo stesso, per cui nel 2008, quando ho visto il Sen. Pastore che accoglieva di nuovo a braccie aperte i Teddyboys nella sede del PDL allora mi sono chiesto se valga la pena di continuare a fare l'onesto militante di partito.
Nessuno può dimenticare la doppiezza che ha da sempre contraddistinto l'operato amministrativo del Signorre in questione, sempre pronto a fiutare il vento favorevole per salire sul carro dei vincitori, di questa o dell'altra parte politica.
Intanto dopo 7 mesi l'Amministrazione civica pescarese è praticamente immobile, costretta dal ricattatore di turno a subire l'ennesima perdita di tempo. Vi è di più che sul sostituto di Teodoro l'opposizione ha già sollevato (confortata da autorevoli pareri legali) una pesante questione di incompatibilità. Come dire, piove sul bagnato, e intanto la giunta Mascia perde colpi pagando pesante dazio all'inesperienza, il tutto nella generale delusione di quanti avevano fortemente contribuito in campagna elettorale.
Speriamo che d'ora in poi cali il sipario e certi personaggi vengano definitivamente accantonati. Per non ripetere gli errori del passato.
un caro saluto a tutti i blogger e un ringraziamento all'amico e Collega Wiliam che ha inteso aprire questo spazio di discussione mostrando grande sensibilità nei confronti della Base militante.
Alessandro-Pescara
Posta un commento