Cari amici del Pensatoio di Wiliam, desideravo condividere con Voi lo sdegno che mi pervade in questi giorni, leggendo i giornali ed ascoltando i media.
Non si fa altro che parlare di una nuova classe dirigente, che possa governare il Paese proseguendo sulla china del risanamento e soprattutto con fare più "sobrio" nella gestione della cosa pubblica.
Giustappunto su questo aggettivo vorrei appuntare la mia attenzione. Se i nostri politici ne avessero un pò, farebbero a meno anche di apparire in televisione! A parte la querelle che sta riguardando il PD (che almeno fa finta di cambiare con il candidato Renzi), per il resto, gli altri partiti, ripresenteranno per la quarta o quinta volta i canuti colonnelli di sempre, che si presentano come il nuovo ed il rinnovamento. Ma vi rendete conto che, gira che ti rigira, sia se la legge elettorale verrà cambiata (la vedo dura!) sia che rimanga la stessa, rimetteremo in Parlamento per l'ennesima volta le stesse persone che non dovranno faticare molto a soffocare nella culla (politica) ogni under 50 - n.b. dico under 50 non proprio degli imberbi, ma già sarebbe qualcosa! - che cercasse in maniera (non dico migliore) ma sicuramente diversa e rinnovata, di portare le proprie idee per una nuova visione politica del Paese.
Intorno agli ormai ultrabolliti leaders, di cui è inutile persino rieccheggiare i nomi, non pare ci sia spazio, neanche stavolta che questi gentiluomini hanno toccato il fondo, per giovani amministratori locali o volti nuovi dell'imprenditoria o delle professioni. Troppo presto, meglio risedere per la ventesima volta gli Onorevoli La Malfa e Pomicino... D'altra parte se nel collegio i bravi Partiti imporranno loro, gli elettori (o perlomeno coloro i quali hanno ancora voglia di andare a votare) non potranno far altro che abdicare.
Ebbene, anche se ovviamente come tutti Voi avverto un conato di vomito quando sono costretto ad ascoltare le notizie che in questi giorni riempiono i media ( er Batman e dintorni) penso non possiate darmi torto quando provo un altrettanto soffocante senso di schifo nel sentire che i politici che hanno contribuito a creare le condizioni affinchè nascesse, si moltiplicasse e proliferasse indisturbata la premiata ditta Fiorito, Penati & Co., promettono di candidarsi, vincere le prossime elezioni e cambiare l'Italia. Se neanche stavolta riusciremo a mandare questa manica di parassiti geriatrici a casa e mandare in Parlamento non dico gente migliore ma almeno gente completamente nuova, ritengo che, nonostante io sia un inguaribile ottimista, forse dovremo rassegnarci al fatto che la nostra povera Italia non ha speranze.
Buona vita a tutti.
domenica 7 ottobre 2012
domenica 13 maggio 2012
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012 NEL COMUNE DI SCAFA
Cari amici del Pensatoio di
Wiliam, è giunto il momento di fare una riflessione “a freddo” sul risultato
delle ultime elezioni amministrative nel Comune di Scafa. Da amministratore che
si colloca al centro del centro-destra e che vanta fra le sue esigue qualità
sicuramente l’obiettività, non posso pretermettere un’analisi numerica obiettiva. L’amministrazione
uscente si è divisa sul candidato Sindaco da contrapporre alla lista “Il Bene
di Scafa”, capeggiata dall’insigne Avvocato Maurizio Giancola. Quest’ultima, al
contrario, si è presentata alle urne in guisa compatta e coerente. E’ certo
però che, esaminando i risultati, si può senza tema di smentita asserire che,
nonostante il valore indiscusso della lista riconducibile al centrodestra “classico”
e nonostante che la lista di Dino Marangoni non si presentasse all’appuntamento
elettorale con un consuntivo brillante, il divario dei consensi ottenuti da “Il
Bene di Scafa” e la somma di quelli ricevuti dalle due liste di centrosinistra,
avrebbe riconfermato queste ultime. Da ciò ne possiamo arguire, a parere di chi
scrive, che comunque Scafa ha un elettorato che in questo momento, come nel
recente passato, predilige liste e uomini che fanno riferimento all’area
politica riconducibile al partito di Bersani & C..
Ciò detto il cambiamento ha avuto
la meglio, considerando lo spessore indiscusso e l’onorabilità di un Sindaco
uscente (persona rispettabile, cordiale ed onesta, con una lista composta da
persone d’esperienza) ed uno spin-off dell’amministrazione uscente (giovane
imprenditore di razza, caparbio, capace e concreto, con un consenso personale
ritengo in assoluto maggioritario).
In fin della fiera, ad urne
riposte, possiamo dare con serenità il benvenuto ad un gruppo di uomini che ha
da sempre dimostrato amore ed attenzione per il territorio scafese, sempre
attento alle sue vicende e propositivo dal punto di vista politico.
Appunto per questo ultimo
aspetto, auspico che sia la maggioranza, sia gli uomini che oggi rappresentano
la minoranza in Consiglio Comunale, non abbassino la guardia sul problema che
oggi secondo il mio punto di vista rappresenta un nodo focale del territorio di
Scafa e di tutta la media Val Pescara: il cementificio e l’utilizzo dei CDR per
alimentare l’altoforno.
E’ ormai giunta l’ora dello showdown sulle
intenzioni della proprietà sul futuro della struttura, sui suoi livelli
occupazionali con o senza l’utilizzo dei CDR. A parer mio (ma ribadisco il
punto di vista è squisitamente personale) se costoro usano la leva dei livelli
occupazionali per avvelenarci tutti (mi si perdoni la franchezza ma su questo
argomento non posso e non voglio essere ipocrita) per mantenere ridottissime
maestranze per qualche anno, allora sarebbe assai utile aprire, senza indugio, un
tavolo tecnico con gli Enti locali e
regionali coinvolti, le rappresentanze
dei lavoratori interni e dell’indotto e finalmente cominciare ad esercitarsi su
una riflessione (nel fecondo solco delle esperienze consimili nel nordest del
Paese) su una sana riconversione della struttura che possa, in un immediato
futuro, salvaguardare i livelli occupazionali o addirittura incrementarli e,
nel contempo, evitare malattie endemiche, che oggi non appaiono sottovalutate,
ma più semplicemente sottaciute.
Allora coraggio, tutti insieme,
maggioranza e minoranze, riposti i bicchieri di cristallo con cui i vincitori
hanno brindato alla vittoria, si cominci seriamente a pensare di fornire una
chiara risposta ad una domanda di salute e benessere che sino ad oggi ha
ricevuto soltanto assordanti silenzi.
Buona vita a tutti.
domenica 15 aprile 2012
Rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Scafa...una sola domanda ai candidati!


Il sei ed il sette maggio, Scafa rinnoverà il suo Sindaco ed i membri del Consiglio Comunale. Ieri, oggi e nei prossimi giorni assisteremo alla presentazione delle liste ed all'esposizione dei programmi.
Ora, uno scafese di adozione come me, non ha la presunzione di entrare nel merito delle singole proposte, atteso che, ahimè, non vivo nel profondo il tessuto sociale di Scafa, essendo completamente assorbito dal mio adorato Comune natio del quale sono un presente amministratore e ciò non mi consente, appieno, di vivere le problematiche del territorio in cui risiedo. Per tal motivo, ma penso interpretando il sentimento di molti, vorrei porre una domanda ai candidati sindaco ed alle loro liste, con un quesito che va oltre i confini meramente territoriali di Scafa. Una domanda che non può e non deve essere liquidata in un'oretta di dibattito pubblico, in cui si fa presto a fare confusione, vista la delicatezza del quesito. Forse il web è una sede un pò più "tranquilla" per svolgere una pacata riflessione.
La domanda è trita e ritrita, spiace alimentare la litania ma tantè: vorrei conoscere, da tutti e tre i candidati, la posizione che intenderanno assumere nei confronti dei due "bubboni" che secondo me provocano più danni che benefici a questo bellissimo territorio, ossia il sansificio e l'Italcementi. Per il primo la conclusione è quasi scontata: un lavoratore stagionale, una puzza mefitica per cinque mesi all'anno, benefici ad appannaggio di una sola persona, una struttura che ammorba il paesaggio: cosa intendono fare i candidati- realmente - per porre fine a questa piaga che nulla porta al territorio se non - probabilmente - problemi alla salute, soprattutto dei più piccoli, in progresso di tempo?
La seconda domanda è: l'Italcementi sta bruciando materiali potenzialmente nocivi per la salute (ne riparliamo fra qundici o venti anni) ed ha ricevuto dalla Regione Abruzzo un primo via libera per CDR et similia (a quanto pare l'attuale amministrazione ne è venuta a conoscenza un tantino in ritardo, ma capita anche questo!), ma a beneficio di chi? Vorrei sapere quante persone occupa attualmente il Cementificio e se bruciare CDR porta benefici sul territorio o rappresenta soltanto una condizione imprescindibile per tenere in vita la struttura. Se così fosse, qualcuno potrebbe cominciare a fare due conti (mi piacerebbe provenissero da un candidato sindaco) sui costi-benefici di ciò che è ormai una metastasi della media Val Pescara, che non porta benefici a nessuno, se non alla proprietà Italcementi. Secondo voi i tempi sono maturi per farla finita con i ricatti di lor signori, visto che i rifiuti che verranno bruciati consentiranno un aumento degli introiti aziendali in assenza di ricadute positive sul territorio?
Questo vorrei sapere, senza polemica, consapevole che per esperienza, profilo e storia, la domanda è formultata a tre scafesi doc, politici di lungo corso e tutti e tre degni di occupare quella poltrona.
Buona vita a tutti.
Ora, uno scafese di adozione come me, non ha la presunzione di entrare nel merito delle singole proposte, atteso che, ahimè, non vivo nel profondo il tessuto sociale di Scafa, essendo completamente assorbito dal mio adorato Comune natio del quale sono un presente amministratore e ciò non mi consente, appieno, di vivere le problematiche del territorio in cui risiedo. Per tal motivo, ma penso interpretando il sentimento di molti, vorrei porre una domanda ai candidati sindaco ed alle loro liste, con un quesito che va oltre i confini meramente territoriali di Scafa. Una domanda che non può e non deve essere liquidata in un'oretta di dibattito pubblico, in cui si fa presto a fare confusione, vista la delicatezza del quesito. Forse il web è una sede un pò più "tranquilla" per svolgere una pacata riflessione.La domanda è trita e ritrita, spiace alimentare la litania ma tantè: vorrei conoscere, da tutti e tre i candidati, la posizione che intenderanno assumere nei confronti dei due "bubboni" che secondo me provocano più danni che benefici a questo bellissimo territorio, ossia il sansificio e l'Italcementi. Per il primo la conclusione è quasi scontata: un lavoratore stagionale, una puzza mefitica per cinque mesi all'anno, benefici ad appannaggio di una sola persona, una struttura che ammorba il paesaggio: cosa intendono fare i candidati- realmente - per porre fine a questa piaga che nulla porta al territorio se non - probabilmente - problemi alla salute, soprattutto dei più piccoli, in progresso di tempo?
La seconda domanda è: l'Italcementi sta bruciando materiali potenzialmente nocivi per la salute (ne riparliamo fra qundici o venti anni) ed ha ricevuto dalla Regione Abruzzo un primo via libera per CDR et similia (a quanto pare l'attuale amministrazione ne è venuta a conoscenza un tantino in ritardo, ma capita anche questo!), ma a beneficio di chi? Vorrei sapere quante persone occupa attualmente il Cementificio e se bruciare CDR porta benefici sul territorio o rappresenta soltanto una condizione imprescindibile per tenere in vita la struttura. Se così fosse, qualcuno potrebbe cominciare a fare due conti (mi piacerebbe provenissero da un candidato sindaco) sui costi-benefici di ciò che è ormai una metastasi della media Val Pescara, che non porta benefici a nessuno, se non alla proprietà Italcementi. Secondo voi i tempi sono maturi per farla finita con i ricatti di lor signori, visto che i rifiuti che verranno bruciati consentiranno un aumento degli introiti aziendali in assenza di ricadute positive sul territorio?
Questo vorrei sapere, senza polemica, consapevole che per esperienza, profilo e storia, la domanda è formultata a tre scafesi doc, politici di lungo corso e tutti e tre degni di occupare quella poltrona.
Buona vita a tutti.
mercoledì 18 gennaio 2012
Nuova strategia anticrisi: l'assalto ai beni di lusso

Cari amici del Pensatoio
come sempre Vi partecipo una mia breve riflessione su un tema parecchio blasonato dai mass media in questi ultimi giorni, che penso attiri l'attenzione di un po tutti. Sto parlando della "Super Tassa" sul lusso.
L'attuale Governo, unitamente all'attacco finale agli evasori fiscali (giustissimo ed ammirevole) con l'utilizzo imponente e massiccio della tecnologia e di competenti risorse umane, impegnate in una lotta senza quartiere ai "portoghesi dell'erario" - che a mio avviso porterà i suoi importanti risultati -, ha introdotto una iper tassazione sui beni definiti di lusso.
Quando parliamo - in questa accezione - di beni di lusso, non stiamo riferendoci ad una grande gamma di cose, atteso che disquisiamo di automobili di grossa cilindrata, di barche e velivoli (i c.d. beni mobili registrati).
Ora, forse andrò controcorrente e attirerò il disappunto di molti di voi, ma ritengo che questo atteggiamento rappresenti un marchiano errore del Governo Monti.
Una cosa è verificare se tutti i "furbetti del paesino" che hanno nelle loro disponibilità auto o barche di fascia alta, a seguito dell'incrocio dei dati fiscali, siano i veri proprietari di questi giochini e che, nel contempo, dichiarino redditi inadeguati al loro stile di vita (vedi Cortina); in tal caso il fisco, con gli strumenti a disposizione, attiverà tutta una serie di controlli ed alla fine, grazie agli indici probatori di un tenore di vita non corrispondente al dichiarato, provvederà alla ricostruzione induttiva del reddito e chiederà al contribuente infedele di versare la parte di imposte non dichiarata. Bene, questa a mio avviso è la strada maestra, continuiamo così!
Ma non dobbiamo dimenticare che in Italia non esistono solo gli evasori. C'è infatti anche una fascia di contribuenti (per lo più professionisti ed alti dirigenti del settore pubblico e privato) che le imposte le pagano tutte e, grazie ai frutti del loro lavoro (che magari si dispiega per quattordici ore al giorno, spesso compresi i week end) si concedono il classico "giocattolo", perchè magari è l'unica soddisfazione che possono concedersi, dopo anni di duro e onesto lavoro. A fortiori aggiungo che quando si compera una bella macchina o una barca o un aeroplanino (con regolare fattura di acquisto), già si pagano una serie di imposte ovviamente più alte di quelle che per esempio si pagano per una utlitiaria. Per fare un esempio si pagherà più IVA, il bollo è sicuramente maggiore, l'assicurazione sarà proporzionale alla potenza e non ci dimentichiamo i consumi: consumando di più si deve acquistare più carburante che, come sappiamo, essendo tassato per oltre il 50%, rappresenta il primo introito per l'Erario. Quindi chi ha questi oggetti del desiderio, già a monte paga di più rispetto ad altri.
La mia riflessione è stata stimolata da alcune chiacchierate con professionisti di mia conoscenza (persone serie ed oneste) che dichiarano tutti i loro floridi guadagni al fisco. Essi mi hanno confessato che già hanno dato mandato alle concessionarie o ai cantieri, di vendere la Porche o la barchetta e che per il momento, non ne riacquisteranno una. Un altro mi ha partecipato che voleva sostituire l'amata Maserati ma che ne farà a meno. Un amico che, giunto al fatidico giro di boa (quarant'anni), dopo una gioventù fatta di lavoro e sacrifici, con famiglia solida e figli sistemati, avrebbe voluto acquistare una bella "mercedessona" ma che per il momento questa rimarrà il sogno nel cassetto.
Tutte queste persone con le quali ho avuto modo di confrontarmi, non si priveranno del bene di lusso sol perchè dovrebbero pagare di più, ma per una sorta di protesta, perchè è sbagliato colpire chi già a contribuito adeguatamente (come giusto che sia) all'erario.
Allora la mia domanda è: uno dei settori trainanti per l'Italia, non è quello della manifattura degli zoccoli da spiaggia, ma quello dei beni di lusso. Ne abbiamo una folta rappresentanza fra le case automobilistiche e fra i cantieri navali. Queste categorie, anche grazie all'export - ma non solo - stanno comunque contribuendo a mantenere le sorti di una economia nazionale che annaspa. Se fra coloro i quali se lo possono ancora permettere (e si badi bene, costoro non sono sempre evasori o delinquenti, ma anche persone perbene che lavorano sodo e danno lustro al nostro Sistema-Paese), si diffonde il virus che potremmo chiamare del "ma chi me lo fa fare?", forse questa caccia al superbollo per la macchina della domenica potrebbe produrre più danni che altro!
Magari esercitando un buon esame di coscienza, chi come me rientra nella categoria reddituale dei comuni mortali, dovrebbe smetterla di additare chi gode di un certo tenore di vita come un delinquente, perchè questo non è sempre vero e genera una caccia alle streghe che sicuramente fa male al Paese e sicuramente non giova al fegato...
Ad majora.
Buona Vita a tutti.
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