domenica 15 aprile 2012

Rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Scafa...una sola domanda ai candidati!




Il sei ed il sette maggio, Scafa rinnoverà il suo Sindaco ed i membri del Consiglio Comunale. Ieri, oggi e nei prossimi giorni assisteremo alla presentazione delle liste ed all'esposizione dei programmi. Ora, uno scafese di adozione come me, non ha la presunzione di entrare nel merito delle singole proposte, atteso che, ahimè, non vivo nel profondo il tessuto sociale di Scafa, essendo completamente assorbito dal mio adorato Comune natio del quale sono un presente amministratore e ciò non mi consente, appieno, di vivere le problematiche del territorio in cui risiedo. Per tal motivo, ma penso interpretando il sentimento di molti, vorrei porre una domanda ai candidati sindaco ed alle loro liste, con un quesito che va oltre i confini meramente territoriali di Scafa. Una domanda che non può e non deve essere liquidata in un'oretta di dibattito pubblico, in cui si fa presto a fare confusione, vista la delicatezza del quesito. Forse il web è una sede un pò più "tranquilla" per svolgere una pacata riflessione.
La domanda è trita e ritrita, spiace alimentare la litania ma tantè: vorrei conoscere, da tutti e tre i candidati, la posizione che intenderanno assumere nei confronti dei due "bubboni" che secondo me provocano più danni che benefici a questo bellissimo territorio, ossia il sansificio e l'Italcementi. Per il primo la conclusione è quasi scontata: un lavoratore stagionale, una puzza mefitica per cinque mesi all'anno, benefici ad appannaggio di una sola persona, una struttura che ammorba il paesaggio: cosa intendono fare i candidati- realmente - per porre fine a questa piaga che nulla porta al territorio se non - probabilmente - problemi alla salute, soprattutto dei più piccoli, in progresso di tempo?
La seconda domanda è: l'Italcementi sta bruciando materiali potenzialmente nocivi per la salute (ne riparliamo fra qundici o venti anni) ed ha ricevuto dalla Regione Abruzzo un primo via libera per CDR et similia (a quanto pare l'attuale amministrazione ne è venuta a conoscenza un tantino in ritardo, ma capita anche questo!), ma a beneficio di chi? Vorrei sapere quante persone occupa attualmente il Cementificio e se bruciare CDR porta benefici sul territorio o rappresenta soltanto una condizione imprescindibile per tenere in vita la struttura. Se così fosse, qualcuno potrebbe cominciare a fare due conti (mi piacerebbe provenissero da un candidato sindaco) sui costi-benefici di ciò che è ormai una metastasi della media Val Pescara, che non porta benefici a nessuno, se non alla proprietà Italcementi. Secondo voi i tempi sono maturi per farla finita con i ricatti di lor signori, visto che i rifiuti che verranno bruciati consentiranno un aumento degli introiti aziendali in assenza di ricadute positive sul territorio?
Questo vorrei sapere, senza polemica, consapevole che per esperienza, profilo e storia, la domanda è formultata a tre scafesi doc, politici di lungo corso e tutti e tre degni di occupare quella poltrona.
Buona vita a tutti.