
Cari amici del Pensatoio
come sempre Vi partecipo una mia breve riflessione su un tema parecchio blasonato dai mass media in questi ultimi giorni, che penso attiri l'attenzione di un po tutti. Sto parlando della "Super Tassa" sul lusso.
L'attuale Governo, unitamente all'attacco finale agli evasori fiscali (giustissimo ed ammirevole) con l'utilizzo imponente e massiccio della tecnologia e di competenti risorse umane, impegnate in una lotta senza quartiere ai "portoghesi dell'erario" - che a mio avviso porterà i suoi importanti risultati -, ha introdotto una iper tassazione sui beni definiti di lusso.
Quando parliamo - in questa accezione - di beni di lusso, non stiamo riferendoci ad una grande gamma di cose, atteso che disquisiamo di automobili di grossa cilindrata, di barche e velivoli (i c.d. beni mobili registrati).
Ora, forse andrò controcorrente e attirerò il disappunto di molti di voi, ma ritengo che questo atteggiamento rappresenti un marchiano errore del Governo Monti.
Una cosa è verificare se tutti i "furbetti del paesino" che hanno nelle loro disponibilità auto o barche di fascia alta, a seguito dell'incrocio dei dati fiscali, siano i veri proprietari di questi giochini e che, nel contempo, dichiarino redditi inadeguati al loro stile di vita (vedi Cortina); in tal caso il fisco, con gli strumenti a disposizione, attiverà tutta una serie di controlli ed alla fine, grazie agli indici probatori di un tenore di vita non corrispondente al dichiarato, provvederà alla ricostruzione induttiva del reddito e chiederà al contribuente infedele di versare la parte di imposte non dichiarata. Bene, questa a mio avviso è la strada maestra, continuiamo così!
Ma non dobbiamo dimenticare che in Italia non esistono solo gli evasori. C'è infatti anche una fascia di contribuenti (per lo più professionisti ed alti dirigenti del settore pubblico e privato) che le imposte le pagano tutte e, grazie ai frutti del loro lavoro (che magari si dispiega per quattordici ore al giorno, spesso compresi i week end) si concedono il classico "giocattolo", perchè magari è l'unica soddisfazione che possono concedersi, dopo anni di duro e onesto lavoro. A fortiori aggiungo che quando si compera una bella macchina o una barca o un aeroplanino (con regolare fattura di acquisto), già si pagano una serie di imposte ovviamente più alte di quelle che per esempio si pagano per una utlitiaria. Per fare un esempio si pagherà più IVA, il bollo è sicuramente maggiore, l'assicurazione sarà proporzionale alla potenza e non ci dimentichiamo i consumi: consumando di più si deve acquistare più carburante che, come sappiamo, essendo tassato per oltre il 50%, rappresenta il primo introito per l'Erario. Quindi chi ha questi oggetti del desiderio, già a monte paga di più rispetto ad altri.
La mia riflessione è stata stimolata da alcune chiacchierate con professionisti di mia conoscenza (persone serie ed oneste) che dichiarano tutti i loro floridi guadagni al fisco. Essi mi hanno confessato che già hanno dato mandato alle concessionarie o ai cantieri, di vendere la Porche o la barchetta e che per il momento, non ne riacquisteranno una. Un altro mi ha partecipato che voleva sostituire l'amata Maserati ma che ne farà a meno. Un amico che, giunto al fatidico giro di boa (quarant'anni), dopo una gioventù fatta di lavoro e sacrifici, con famiglia solida e figli sistemati, avrebbe voluto acquistare una bella "mercedessona" ma che per il momento questa rimarrà il sogno nel cassetto.
Tutte queste persone con le quali ho avuto modo di confrontarmi, non si priveranno del bene di lusso sol perchè dovrebbero pagare di più, ma per una sorta di protesta, perchè è sbagliato colpire chi già a contribuito adeguatamente (come giusto che sia) all'erario.
Allora la mia domanda è: uno dei settori trainanti per l'Italia, non è quello della manifattura degli zoccoli da spiaggia, ma quello dei beni di lusso. Ne abbiamo una folta rappresentanza fra le case automobilistiche e fra i cantieri navali. Queste categorie, anche grazie all'export - ma non solo - stanno comunque contribuendo a mantenere le sorti di una economia nazionale che annaspa. Se fra coloro i quali se lo possono ancora permettere (e si badi bene, costoro non sono sempre evasori o delinquenti, ma anche persone perbene che lavorano sodo e danno lustro al nostro Sistema-Paese), si diffonde il virus che potremmo chiamare del "ma chi me lo fa fare?", forse questa caccia al superbollo per la macchina della domenica potrebbe produrre più danni che altro!
Magari esercitando un buon esame di coscienza, chi come me rientra nella categoria reddituale dei comuni mortali, dovrebbe smetterla di additare chi gode di un certo tenore di vita come un delinquente, perchè questo non è sempre vero e genera una caccia alle streghe che sicuramente fa male al Paese e sicuramente non giova al fegato...
Ad majora.
Buona Vita a tutti.