
Cari amici del Pensatoio, colgo l’occasione dell’esito conclusivo delle elezioni amministrative per postare una breve riflessione che spero vogliate condividere e commentare.
La fine dello strapotere del centrodestra in una città simbolo come Milano, la larga vittoria dell’ex Pubblico Ministero De Magistris a Napoli, sono la dimostrazione che è imploso un sistema la cui deflagrazione propagherà i suoi effetti ben al di là dei municipi di appartenenza.
L’appeal del centrodestra sugli elettori pare esaurito anche in Abruzzo, dove sia nei grandi Comuni (ad esempio Lanciano e Francavilla al Mare) come nella maggioranza dei piccoli, le amministrazioni civiche si sono tinte di rosso.
Ma la riflessione che mi sta a cuore non è quella riguardante il dato meramente statistico, che è sin troppo chiaro, quanto l’analisi su chi sia il vero vincitore. Infatti nelle grandi città a vincere sono stati esponenti non designati dal centrosinistra classico con le primarie bensì candidati espressione di partiti appartenenti a quell’area ma conflittuali con questi (Pisapia e De Magistris in prima fila).
Allora, il vero vincitore non è il centrosinistra (anche se politicamente verrà ovviamente letto così) ma la protesta e la ribellione verso un sistema di apparato, autoreferenziale, fine a se stesso ed al suo potere che per un pezzo non ha ascoltato i cittadini e questi alla fine si sono stufati e li hanno puniti.
Il voto è confluito verso colui che rappresentava il nuovo, la rottura, un cambiamento (badiamo non il cambiamento), l’importante era disarcionare il satrapo che dopo aver ricevuto la sua satrapia alle precedenti elezioni, si era completamente dimenticato il suo ruolo fondamentale, quello di essere innanzi tutto l’orecchio attento delle esigenze dei cittadini. A nulla valga dire che non ci sono i soldi, le risorse finanziarie al lumicino, che le autonomie locali sono alla canna del gas: il cittadino queste cose già le sa! Però pretende (e ne ha ben donde) di essere interpellato, ascoltato, fatto partecipare ai processi amministrativi cittadini, anche se poi non tutto può essere realizzato o portato a termine.
Purtroppo questo è mancato a molte amministrazioni ed a molti sindaci, soprattutto del centrodestra,che hanno scambiato il mandato popolare con una investitura per diritto di sangue. Fortunatamente, come dico sempre… il bello delle elezioni e che prima o poi si rivota!
Non ci resta altro che attendere e capire se, una volta morti i satrapi, i loro successori avranno in dote una memoria più longeva … ad majora
Buona vita a tutti.