martedì 29 giugno 2010

ASSE ATTREZZATO A PAGAMENTO DAL 1° LUGLIO: E’ proprio inevitabile?


A quanto pare, ci siamo proprio. Dopo affermazioni, smentite e controsmentite che si sono succedute nelle ultime settimane, lo sciagurato balzello è ormai inevitabile.
Dal 1º luglio, infatti, l'asse attrezzato Pescara-Chieti sarà a pagamento, ma solo per chi proviene dall'autostrada o per chi vi si immette… o così dicono!
Un ulteriore balzello che servirà (non si sa a chi o meglio si sa, all’ANAS) per far cassa e magari per lasciare le nostre arterie stradali, soprattutto quelle secondarie, degne di un Paese del Quarto Mondo.

Senza far troppe polemiche, i problemi che voglio analizzare con Voi, cari amici del Pensatoio, sono molteplici. E vi chiedo altresì di commentare questo post al fine di condividere un po’ di idee che potrebbero essere utili anche a chi ha la responsabilità del governo del territorio ma che, a quanto pare, in questo momento, è preso da altro.

1° problema) la scure dei balzelli locali che si riverberano direttamente sui cittadini e, cosa ancor più grave, sui fruitori dei servizi di primissima necessità (la circolazione stradale è appunto uno di questi). Se a livello centrale non si smette di tagliare sul locale, continuando con lo stridente ritornello che recita “non stiamo mettendo le mani nelle tasche dei cittadini”, sicuramente il centrodestra non andrà molto lontano, atteso che dopo le parole, inevitabilmente arrivano i fatti e, com’è evidente a tutti, le tasche vengono toccate eccome!
Dimostrazione palmare di ciò è data dal fatto che dal 1° luglio, tutti i fruitori dell’asse attrezzato cominceranno a pagare il pedaggio, ma a brevissimo anche le imposte locali di ogni sorta subiranno un ritocco al rialzo, atteso che Comuni, Province e Regioni, fortemente penalizzate dalla emananda manovra correttiva, taglia le consulenze, taglia i servizi, taglia i contributi, taglia i finanziamenti, taglia gli Enti Inutili, taglia di qua e taglia di là, dopo aver tagliato il tagliabile ed anche di più, dovranno per forza aumentare le tasse locali o inventarsi nuove forme di prelievo!

2° problema) per tornare all’asse attrezzato. Si dice il pedaggio sarà dovuto solo da parte di chi si immette o entra in autostrada. A parte le difficoltà logistiche di installazione di apparati di prelievo del pedaggio, la mia domanda si potrebbe formulare più o meno così: è mai possibile che non c’è nessun governatore del territorio, a tutti i livelli di vertice, che non veda, come lo vedo io, povero amministratore locale di una piccola comunità, che se si impone il pedaggio in questo modo, la Tiburtina Valeria diverrà un inferno dantesco (uno di quelli più in basso, più vicini a Lucifero, per intenderci) e che quei già pochi che oggi utilizzano l’autostrada per percorrere il tratto che collega le municipalità della Valle alla città capoluogo, ora non la prenderanno più ed il traffico locale diverrà insostenibile (o per meglio dire una vera e propria guerra civile). Amici provate solo ad immaginare il rettilineo di contrada Brecciarola di Chieti nelle ore di punta… ho già i brividi!!!

3° problema) ma è possibile che con Provincia di Pescara, Comune di Pescara e Regione Abruzzo governate dal centrodestra, i paladini dell’asse attrezzato libero da gabelle ingiuste e opprimenti devono essere quelli dell’opposizione??? Amici del PDL, amici dell’UDC, amici di Rialzati Abruzzo etc., guardate che ancora arrivano le ferie, se ci siete battete un colpo!

4° problema) consapevole del fatto che nell’interlocuzione con il Governo centrale noi abruzzesi non abbiamo - da un pezzo - un ruolo di primissimo piano, anche perché, purtroppo, non annoveriamo più fra gli eletti dei nostri collegi, politici del calibro di Remo Gaspari o Nino Sospiri, ma quel che io dico, quanto meno una riflessione sulle conseguenze di questo balzello a livello locale si poteva aprire? e se è stata aperta (voglio sperare) noi poveri cittadini ne vorremmo conoscere i veri esiti, non i soliti fumosi proclami per guadagnare tempo in attesa che la mannaia del boia si abbatta sulle nostre teste.

5° problema) Il PD sta facendo la sua parte. In Abruzzo è all’opposizione nella maggior parte dei tavoli che contano, mentre dove ha conservato lo scettro del comando langue e soffre, quindi protestare è un ruolo che in questo momento gli calza a pennello. Benissimo, buon lavoro, anzi grazie. Ma tutte le associazioni dei consumatori, quelli pronti ad intervenire contro l’ATO, l’ACA, gli Autovelox, disposti a costituirsi parte civile in ogni processo con un minimo di rilievo mediatico… dove sono? E’ proprio in questi momenti che dovrebbero far pesare il loro ruolo, ma forse sono, come gli esponenti del PDL locale, già in ferie!

L’asse attrezzato nacque nella metà degli anni settanta, al sol fine di consentire uno sviluppo più sostenibile ed armonioso dell’area metropolitana fra Chieti e Pescara e per le migliaia di persone che la popolavano. Oggi, invece, la si vuol trasformare in un lusso per gli utenti che tenderanno, in un momento di grave contrazione dei consumi, a spostarsi ancor meno di prima e solo per attendere alle attività indispensabili (lavoro, studio, cure etc), inferendo un grave colpo all’economia di questa parte di Mondo.
A mio modo di vedere, in questo momento, l’ultima cosa di cui sentivamo la necessità.
Agli automobilisti l’ardua sentenza!

Buona vita a tutti.

sabato 5 giugno 2010

ANCORA TAGLI: FACCIAMO UNA COSA, TAGLIAMO DIRETTAMENTE I COMUNI!



Forse è giunta l’ora di aprire una riflessione che non sia ammantata della solita ipocrisia.
Giustissimo tutto: dobbiamo tagliare gli Enti inutili e le spese inutili. Siamo tutti d’accordo, io in primis!
Allora tagliamo tutti i rami secchi che non servono: Comunità Montane, Enti strumentali assolutamente di dubbia utilità, le Provincie (tutte, dalla più piccola alla più grande) con una bella legge di revisione costituzionale e, soprattutto, diamo gli enti tecnici in mano ai tecnici e non facciamoli diventare il solito strapuntino per politici senza un voto, trombati alle ultime elezioni (ASL varie, Aziende dei Trasporti varii, Enti idrici vari, e compagnia cantante!).
Sin qui un tripudio di consensi, solo che non si fa e non si sa il perché (o almeno si sa ma non si dice!).
Però, ciò detto, togliamo questa coltre di ipocrisia sugli Enti che restano.
La modifica del titolo V della Costituzione ha introdotto il principio della sussidiarietà, cioè quello in base al quale le funzioni essenziali per i cittadini debbono essere elargite dall’Ente ad essi più vicino, se non può essere meglio espletato da un Ente gerarchicamente sovraordinato . Ciò val quanto dire, per il 90% dai Comuni!
E allora, perché non la smettiamo di tagliare tutto a tutti, lasciare in piedi enti inutili, come le Comunità Montane o le Provincie e poi azzeriamo o rendiamo ridicoli i trasferimenti vitali per far sorreggere i Comuni (e soprattutto i loro servizi essenziali).
Perché continuiamo a tagliare i compensi agli Amministratori trattandoli tutti alla stessa stregua, tanto al Sindaco di Roma, tanto al Sindaco dell’ultimo Municipio Sardo?
Si perché nei piccoli Enti, gli Amministratori - tranne i casi di mala amministrazione che deve essere perseguita e punita esemplarmente - debbono essere in primis eletti, profondere il loro lavoro, il loro impegno quotidiano, il loro tempo libero per risolvere il problemi praticamente per puro volontariato, con la differenza che il volontariato, generalmente, non comporta responsabilità civili e penali!!
Io parto da un principio che sarà inviso a molti (all’inizio) ma se si segue un ragionamento logico si vedrà che così non è.
Nei piccoli Comuni (e ciò non vuol sempre dire piccoli problemi da risolvere) si continua, il 10% alla volta, a tagliare le indennità a Sindaci ed assessori che sono arrivate ad essere ridicole (io sono un vicesindaco che percepisce circa 60,00 euro al mese).
Con l’ultima sforbiciata, anche un consigliere provinciale lavoratore, arriverà a percepire, al massimo, trecento euro al mese (un Consigliere provinciale diligente che si vuole rendere utile al suo territorio, dovrebbe partecipare alle commissioni consiliari tutti i giorni, per diverse ore al giorno).
II Presidente e gli assessori delle Comunità Montane non percepiscono indennità, quindi debbono profondere impegno e professionalità (chiaramente chi ce l’ha), assumendosi responsabilità civili, penali ed amministrative che gravano sul loro incarico praticamente a gratis.
Così abbiamo tagliato i costi della politica e pian piano otterremo che siccome stiamo arrivando al ridicolo la politica la farà solo chi non hanno niente di meglio da fare o i delinquenti che la utilizzeranno per crearsi fonti di entrata poco chiare!
Ah, attenzione! Senza indennità, il politico ad honorem, si recherà presso questi consessi quando avrà tempo, a sue spese, lasciando gli Enti in mano ai dipendenti dell’Ente, che già (grazie alla legge Bassanini) se ne sentono i padroni assoluti, ma pian piano lo diverranno veramente.
Mi spiegate come in un Comune medio piccolo, si parla solo del fatto che le indennità di un Sindaco che si aggirano intorno a 1.000 euro sono una vergogna mentre che un segretario comunale (figura che deve essere per forza presente nei Comuni)percepisca, sia con la pioggia, sia col vento, sia che lavori sia che non lavori, circa 3.000 euro netti al mese più prebende varie (a carico del Comune), senza timbrare il cartellino e con 45 giorni di ferie all'anno, più malattie, cure termali, buoni pasto e permessi varii, non ne parla nessuno!
Ma secondo Voi, se si continua così, con l’ipocrisia anti casta rivolta con lo stesso tenore, sia al Sottosegretario, sia all’assessore all’urbanistica del piccolo Comune di Tal dei Tali, quale persona valevole, quale professionista di un certo livello, quale dipendente (pubblico o privato) con certe capacità, metterà le sue doti a disposizione della cittadinanza per risolvere i problemi di tutti i giorni delle persone che vivono il territorio, per organizzare iniziative utili, per creare sviluppo territoriale, con indennità che rasentano il ridicolo e non bastano neanche per la benzina???
Si vero, l’amministratore lo devi fare per passione, giusto! Sono il primo a dirlo, non lo si fa per soldi, assolutamente! Ma non è neanche possibile che si mettano a repentaglio carriere professionali ed equilibri familiari (la politica comporta l’investimento di tantissimo tempo durante tutto l’arco della settimana) per indennità che non coprono neanche i caffè per le interminabili riunioni di giunta, quando la legge prevede segretari comunali, direttori generali e dirigenti che percepiscono compensi da capogiro e se vogliono hanno anche il potere di bloccare l’azione amministrativa del fesso di turno che si immola per fare qualcosa di buono…, e se il burocrate ostracizzasse l’amministratore eroe di turno e costui lo mettesse con la scrivania nel corridoio, rischierebbe anche un’incriminazione per mobbing!
Quindi, dirò una cosa sulla quale i più saranno in disaccordo:o li tagliamo tutti gli enti locali, accorpiamoli, cancelliamoli, mettiamoli in mano ai burocrati dipendenti dello Stato (che chiaramente per farlo dovranno (loro sì) percepire emolumenti giusti ed intoccabili, oppure basta con questa ipocrisia! Chi lavora per il bene comune non deve arricchirsi, ma basta con le elemosine anticasta e con lo strozzare i piccoli Comuni per fare cassa!
P.S. alla politica Romana: non fate l’errore di ridarci le preferenze alle elezioni politiche, che poi ve lo facciamo vedere noi chi deve andare a lavorare!!!
Buona vita a tutti.